martedì 8 gennaio 2013

Corpo di donna in protesta


  Joumana Haddad vs Alia el Mahdy

"Un mondo migliore non è possibile senza liberare le menti, i corpi e soprattutto il linguaggio delle donne".



Una libanese, l’altra egiziana. Poetessa, giornalista, traduttrice di fama mondiale e attivista per i diritti della donna, la prima; blogger e attivista diventata famosa durante la Primavera araba per aver pubblicato sui social network delle foto che la ritraevano nuda per manifestare contro la violenza, il razzismo, il sessismo, le molestie sessuali e l'ipocrisia nel suo paese l'Egitto, la seconda. Joumana Haddad e Alia Mahdy sono due donne, due donne arabe se lo si vuole specificare, ma soprattutto due donne in protesta. Il “filo di Arianna” che lega queste due donne però va ben oltre la loro arabicità e sta soprattutto nel loro “strumento” di protesta: il corpo.
Joumana Haddad ha da sempre come tema centrale delle sue poesie, tradotte in numerose lingue e reperibili sul sito www.joumanahaddad.com, il corpo e le tematiche ad esso connesse (la sessualità e l’erotismo). Oltre alle sue poesie, proprio perché profondamente convinta che il corpo possa essere il simbolo di una donna che infrange gli schemi e prende in mano il proprio destino rispetto ai desideri maschili e a qualunque altro potere limitante, Joumana Haddad fonda nel dicembre  2008 una rivista culturale trimestrale in lingua araba dal titolo Jasad (“corpo” in arabo).
Alia Mahdy, blogger e studentessa in comunicazione e media all'Università americana del Cairo, era quasi sconosciuta al pubblico internazionale fino al novembre 2011 quando ha postato otto foto di suoi nudi sul suo blog, utilizzando così il nudo integrale come strumento di contestazione soprattutto contro le molestie sessuali  messe in atto a piazza Tahrir per inibire le donne che prendevano parte alle contestazioni in strada contro il regime militare egiziano.
Per entrambe queste donne quindi, il corpo rappresenta un forte mezzo di provocazione all’esterno ed in particolar modo nel mondo arabo, tuttavia  il modo in cui la provocazione “corporea” viene messa in atto dalla Haddad e dalla Mahdy differisce non poco. La differenza sostanziale tra le due sta nell’utilizzo del linguaggio del corpo e anche del nudo: disinibito e poetico simbolo della donna che si narra, si ribella e si emancipa, nelle poesie di Joumana Haddad; molto più materiale, esibizionista e fonte di malintesi invece quello di Alia Mahdy. In virtù di questa differenza, il 28 Dicembre scorso proprio Joumana Haddad ha postato, sul Lebanon Now, un articolo  in cui riflette ad alta voce sull’ultimo atto di trasgressione/manifestazione del corpo fatta dalla Mahdy che, per protestare contro la shari'a nella nuova costituzione egiziana, ha sfilato nuda a Stoccolma con le attiviste del movimento FEMEN.

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