domenica 27 marzo 2016

I DELFINI



Il delfino è un animale tradizionalmente caro alle civiltà del Mediterraneo, che l’hanno sempre considerato un amico dell’uomo e dei bambini. Per gli antichi Greci era simbolo di divinità e di saggezza, presso i Cretesi, si credeva che, quando un uomo moriva, la sua anima venisse scortata nell'aldilà da un gruppo di delfini.
Questo animale è stato a lungo associato a sirene e creature del mare, anche se non è mai stato considerato un animale pericoloso.

I Celti hanno avuto un rapporto lungo e complicato con il delfino. La consideravano una creatura marina positiva, e credevano che potessero togliere i crimini dai colpevoli o fornire un perdono a chi ne avesse bisogno. Questo simbolo di riscatto, in un senso morale o spirituale, hanno reso il delfino un simbolo di rinascita.

Il delfino è un animale popolare nel mondo dei tatuaggi, con una lunga storia fra le culture costiere e marittime.
Questi animali vivono all’interno di una comunità dove si proteggono a vicenda, in armonia fra di loro. Hanno un proprio modo di comunicare ed hanno un carattere vivace e giocoso.

I delfini hanno dinamiche familiari forti e un senso sviluppato per il gioco. Questo li rende un tatuaggio attraente per le persone che possiedono tali caratteristiche.

Un’altra caratteristica dei delfini è sicuramente la libertà. Questa è un'altra qualità molto ricercata sulle persone alla ricerca di un tatuaggio. Altre qualità molto presenti in questi mammiferi sono la loro giocosità, la lealtà e l’intelligenza.

I marinai di tutto il mondo vedono il delfino come un simbolo di protezione e di guida, considerato che spesso scortano giocosamente le navi in viaggio o hanno difeso dagli squali uomini  caduti in mare.

Spesso il tatuaggio con delfino trasmette la giocosità di chi lo porta, la gioia di vivere e il bisogno del senso di libertà.

Per i Maori, primi abitanti della Nuova Zelanda, il tatuaggio è sempre stato un mezzo di comunicazione con il mondo.



Questo elemento della cultura Maori non è semplicemente un ornamento, ma qualcosa dal significato unico e profondo. Infatti il tatuaggio rappresenta per loro un vero e proprio rito sacro e segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta.

Inizialmente non esisteva un tatuaggio di un delfino in stile Maori, ma esisteva semplicemente il tatuaggio di un pesce.

Il pesce simboleggiava la forza e l’energia dell’acqua. Tuttavia, con il passare del tempo, il delfino ha cominciato ad assumere un significato preciso e il suo tatuaggio ha rappresentato la versione moderna e decorativa del tatuaggio pesce.

Il delfino rappresenta per i Maori armonia e gioia, ma è anche simbolo di protezione. Infatti questo mammifero ha più volte dato prova della sua generosità proteggendo e salvando alcuni bagnanti da morte certa o per affogamento o a causa di squali.

Tuttavia il delfino è un animale che ha anche un temperamento vivace e giocoso. Amichevole e dotato di una spiccata intelligenza, il delfino ha da subito affascinato il popolo Maori, diventando così l’emblema dell’armonia e dell’amicizia.

Tatuarsi un delfino in stile Maori vuol dire quindi essere consapevoli del suo significato profondo. Proprio perché rappresenta l’armonia e la vitalità, chi sceglie questo tattoo vuole comunicare un desiderio di equilibrio nella propria vita.

Il tatuaggio delfino in stile maori è uno dei tatuaggi più graditi sia da coloro che sono veri cultori del tattoo Maori, sia da coloro che si avvicinano per la prima volta al mondo del tatuaggio.

Il disegno del delfino in stile Maori può essere realizzato in due modi: il disegno comune viene eseguito con il semplice annerimento delle linee. Tale tecnica consiste nel realizzare il soggetto attraverso onde intricate e sinuose.

Il secondo tipo si chiama puhoro e viene eseguito annerendo lo sfondo in modo da far uscire il disegno in negativo.

La tecnica maori per eseguire il tatuaggio delfino non è così semplice e risulta essere anche alquanto dolorosa. La tecnica è completamente manuale e viene eseguita infilando l’ago piuttosto in profondità.

Ciononostante, una volta terminato il lavoro e rimarginata la ferita, il tatuaggio risulta essere di grande impatto e apparirà in forte rilievo rispetto la parte di pelle non tatuata.




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mercoledì 23 marzo 2016

TATUAGGI PIRATI



Esistono una moltitudine di elementi associati ai pirati: pappagalli, mappe del tesoro, navi dei pirati, bende per l'occhio, bottiglie di rum, binocoli, bandiere pirata. È anche sempre più frequente trovare i disegni di donne pirata, i quali possono dare vita a dei risultati molto sensuali.
Lo stretto legame che esiste fra il mondo dei tatuaggi e quello piratesco nasce dal fatto che questi uomini di mare erano soliti farsi tatuare differenti disegni sulla propria pelle. Come ben sappiamo, i pirati erano i ladri del mare e si dedicavano a saccheggiare e a rubare nelle imbarcazioni che incrociavano durante le loro scorrerie.

Quando pensiamo a questi personaggi ci vengono in mente un sacco di valori e qualità come  l'essere selvaggi, liberi, testardi. Pensiamo che siano persone senza paura, capaci di vivere la vita giorno per giorno (senza pensare né al passato né al futuro) e in grado di ottenere ciò che vogliono, ossia di raggiungere gli obiettivi che si sono prefissati. Un'altra qualità (se così la possiamo definire) che associamo ai pirati é quella di essere dei grandi bevitori.

La bandiera pirata potrebbe essere definita come l'oggetto per eccellenza, inoltre ci sono moltissimi modi diversi per rappresentarla.
Il simbolo della bandiera che viene sempre mostrata nei film di pirati che avevano base a Tortuga, località amena ben difendibile allora dai gaglioffi delle ciurme che avevano abbandonato il servizio sulle navi inglesi, altro non era che un simbolo che capitani di ventura (in verità non erano degli avventurieri ma delle persone che agivano per favorire la corona inglese) poi riconosciuti storicamente come appartenenti a gruppi massonici e simili, che usarono il simbolismo massonico del teschio e delle tibie incrociate per indicare i loro scopi e la loro origine a chi sapeva cosa significasse.

Non tutti i  pirati usarono la Jolly Roger, il cui nome nasconde significati segreti, ma fu una abitudine dei pirati che avevano contatti segreti con la corona inglese.

La Jolly Roger era un teschio bianco con tibie incrociate al di sotto di esso con sfondo nero, anche se sono esistite molte varianti a seconda anche del capitano della nave che l'adottava : Calico Jack Rackham e Thomas Tew adoperavano modelli differenti aventi 2 spade al posto delle ossa; Edward Teach (conosciuto come "capitano Barbanera") era solito usare uno scheletro che teneva una clessidra nella mano, con una spada o una freccia nell'altra mano, il tutto messo a fianco di un cuore che sanguinava.



Bartholomew Roberts chiamato anche "Black Bart" usava due deverse varianti del Jolly Roger: la prima aveva un uomo e uno scheletro, che reggevano una spada o una freccia in una mano e una clessidra o una tazza nell'altra e brindavano alla morte, l'altra versione aveva un uomo armato che stava in piedi sorreggendosi su due teschi aventi le lettere ABH e AMH (un avviso per gli abitanti di Barbados e Martinica che la morte li stava aspettando).

Bandiere con scheletri che ballavano indicavano a chi li avvistava che i pirati non avevano paura di morire: la bandiera della Jolly Roger era usata a mo di intimidazione verso le navi che sarebbero state assaltate dai pirati poiché si sa che la paura può dare il vantaggio delle armi delle volte non riesce. Il principale obiettivo dei pirati era di catturare integra - se possibile - la nave che andavano ad assaltare per poterne recuperare agevolmente il carico; spesso nella storia della pirateria alcuni tra i pirati più famosi riuscirono a ottenere una fama così spaventosa che bastava che venissero riconosciuti per ottenere una rapida ed immediata resa da parte delle navi prese di mira a costo di un ammutinamento dello stesso equipaggio che si ribellava ai comandanti per cercare di sopravvivere all'assalto del pirata di turno.

Se alla vista della Jolly Roger la nave presa di mira non accennava ad arrendersi ma faceva resistenza, la bandiera piratesca veniva ammainata per issare una bandiera rossa che significava che non ci sarebbero stati prigionieri ma loo scontro sarebbe andato avanti fino al totale annientamento del vascello assaltato. L'origine del nome Jolly Roger ha molte teorie ma nessuna certezza, nonostante alcune "sicurezze" che spesso i ricercatori mettono in campo (più per darsi delle arie che per vera convinzione), alcuni asseriscono che il nome discenda dalla lingua francese e fosse "jolie rouge" che in inglese si sarebbe corrotto divenendo ciò che conosciamo ovvero Jolly Roger.

L'uso della bandiera rossa, sostituita dalla Jolly Roger probabilmente era più temuta anche più delle bandiere nere (che indicavano presenza di peste a bordo): i corsari inglesi nel 1694 usavano una bandiera rossa chiamata red jack per ordine dell'ammiragliato, ma quando la guerra di secessione spagnola terminò nel 1714, diversi corsari divennero dei rinnegati che derubavano come pirati le navi cariche di tesori e molti di loro mantennero la bandiera rossa che voleva simboleggiare il colore del sangue.

La Jolly Roger comparve intorno al 1700, almeno come descritta in vari libri di storia marinara e di pirateria, anche se esiste una diversa teoria dell'origine di questa bandiera dei pirati. Sembra infatti che un ordine di monaci guerrieri che si facevano chiamare "Poveri soldati di Cristo e del Tempio di Salomone" lottassero per la loro fede negli oceani di tutto il mondo diventando pirati a tutti gli effetti e usando per primi la bandiera rossa come riconoscimento chiamandola Jolly Roger. Un'altra teoria asserisce che il nome possa provenire dal termine inglese "roger", che significa vagabondo: "Old Roger" era un termine usato per il diavolo.

I tatuaggi di pirati spesso combinano disegni con elementi come grandi imbarcazioni, passeri, gabbiani, mari e ancore.

Questi tatuaggi della tematica pirata vengono utilizzati da persone di entrambi i generi, anche se in generale questi tatuaggi vengono realizzati più da ragazzi che da ragazze. Qualunque sia la persona che porta un tatuaggio di pirati, le zone più frequenti sono di solito braccia, schiena e petto, dove questi tatuaggi vengono realizzati sia con inchiostro nero sia con tinte colorate.




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domenica 20 marzo 2016

TATUAGGI CELTICI



C’è una tradizione tribale anche e in Europa, e prende le forme e i significati dei tatuaggi celtici, spariti dalla circolazione per secoli e tornati ora di moda, grazie ad una aumentata consapevolezza di chi può vantare origini celtiche.

Così come i Pitti, che abitavano l’odierna Scozia, anche i Celti utilizzavano il tatuaggio per incutere timore nell’avversario.

Si tatuavano sul petto, orgogliosamente nudo durante la battaglia, e facevano bella mostra di disegni in realtà molto articolati e in grado di spaventare anche il più duro degli avversari.

Una volta si facevano ricavando inchiostro dalle piante, raccogliendo le foglie e facendole bollire, creando un prodotto particolarmente denso, che poi veniva inserito sotto pelle grazie a degli aghi rudimentali.

Ci sono tanti motivi ricorrenti nella cultura celtica, ognuno con un proprio significato ed una propria specificità.

Triskelion è un simbolo costituito da tre gambe (il nome, in greco, vuol dire proprio “con tre gambe”) e significa progresso umano e competizione.

Triquetra è un simbolo con tre punte, che assomiglia vagamente ad un fiore. Ha profondi significati spirituali di legame con gli spiriti, con la natura e con il cosmo. E’ forse quello che più simboleggia il legame particolare dei Celti con il mondo che li circonda.

La tripla spirale è, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, un simbolo principalmente femminile. Vuol dire infatti verginità, maternità e saggezza nella cura degli affari della famiglia. Possono farselo anche gli uomini, tenendo conto però del suo significato originario.

Tre raggi: un altro simbolo molto caratteristico di questa cultura. Il primo raggio sta a rappresentare il potere maschile, il terzo quello femminile, mentre quello al centro simboleggia l’equilibrio dei due.

La spirale simboleggia l’energia che irradia il mondo. Significa crescita, nascita e aumento della consapevolezza. Un tatuaggio praticamente perfetto per ogni occasione.



Croce celtica è un simbolo che è diventato parte della mitologia fascista europea, ma che nel suo significato originale sta a significare il passaggio da inferno a paradiso, con il cerchio che invece rappresenta l’amore eterno, infinito e spirituale.

I disegni di tatuaggi celtici hanno di solito un complesso intreccio di linee che rappresentano nodi, labirinti, spirali e varie figure. Questi intrecci di nodi, in generale, non hanno né inizio né fine, sembrando una rete continua che non comincia né finisce mai. I disegni più diffusi nell'ambito dei tatuaggi celtici sono di solito i nodi, le croci, i trifogli, i cuori e gli alberi. I tatuaggi con disegni di nodi celtici possono essere perfetti sia per disegni singoli sia per formare una composizione più grande. Il significato simbolico di questi nodi non è completamente chiaro, alcune persone attribuiscono loro semplicemente dei poteri magici e significati mistici. Ad esempio, un tipo di nodo è il "nodo celtico dell'amore", che simboleggia la costanza di due persone innamorate e l'unione delle loro anime e attaccamento reciproco.

L'albero della vita celtico è di solito uno dei disegni di tatuaggi celtici più grandi. Se è vero che non è un disegno celtico tradizionale, questo disegno è apparso per la prima volta nel cosiddetto Libro di Kells, un manoscritto illustrato creato da monaci celti quando la cultura celtica era già ben insediata. Quest'albero può simboleggiare l'albero del giardino dell'Eden o l'Axis Mundi, la linea che collega l'inframondo, il mondo e il cielo. Altri disegni di tatuaggi celtici comuni sono quelli che contengono animali, ad esempio cani, che indicano la lealtà e la buona fortuna, aquile, cavalli, animali sacri per le persone di questa cultura, corvi, associati alla morte, orsi, che rappresentavano il potere, o animali mitologici come i dragoni, che erano associati ai concetti di potere e magia.

Questo tipo di tatuaggi, nella maggior parte dei casi, si realizza utilizzando solo inchiostro nero e con vari effetti di ombreggiatura. Vengono utilizzati normalmente in parti del corpo come braccia e schiena per ragazzi e ragazze.



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martedì 15 marzo 2016

IL DOPPIO MENTO



Il grasso che si deposita sotto il mento e la conseguente lassità cutanea rappresentano un inestetismo a volte addirittura invalidante dal punto di vista psicologico e fisico. L'età, un aumento di peso importante e fattori di predisposizione possono causare un accumulo anomalo di grasso sotto la mandibola, il mento e la zona del collo con conseguente riduzione dello spazio aereo. L'effetto è simile al rilassamento del palato molle: si ha una difficoltà  di respirazione che aumenta quando si sta sdraiati con picchi durante il sonno, in questi casi si verificano le cosiddette apnee notturne, responsabili di una cattiva ossigenazione del cervello.

Il mento perde la sua eleganza, il viso risulta appesantito e la persona viene immediatamente classificata come "grassa". Può essere causato da un aumento effettivo di peso o da una predisposizione familiare, o può essere conseguente ad un rilassamento delle strutture muscolo-cutanee e la classica presenza dei cosiddetti “cordoni” verticali ed orizzontali.

L'eccesso di grasso presente sotto il mento può ridurre il passaggio dell'aria inspirata, nelle prime vie aeree. Ciò può causare scompensi psico-fisici, (dalla scarsa concentrazione, alla sonnolenza durante il giorno, dalle cefalee a disturbi di ipertensione arteriosa ed altri ben più gravi).

L'intervento di Liposuzione del doppio mento è quindi da considerarsi non solo dal punto di vista prettamente estetico, ma anche quando, in assenza di tali esigenze, si intende ridurre i rischi e le somatizzazioni che il doppio mento può causare.

A volte all'accumulo di grasso, si associa un rilassamento del muscolo che riveste la parte anteriore del collo, il Platysma. In questi casi si potrà migliorare la linea e la definizione del collo mediante la sintesi delle due branche del Platysma.

La liposuzione del doppio mento è un intervento ambulatoriale eseguibile in anestesia locale, eventualmente associata ad una blanda sedazione.

Attraverso una incisione di circa 2 mm effettuata sotto il mento, si introduce la più piccola cannula da liposuzione e si aspira il tessuto adiposo indesiderato, ricreando così l'angolo tra collo e mandibola e restituendo la definizione della guancia, che non risulterà più uno sgradevole tutt'uno con il collo.

Al contrario del doppio mento, una eccessiva magrezza del viso, può rendere troppo evidente o troppo dura una mandibola.

In questo caso, la lipostruttura, costituente in un autotrapianto di grasso con la tecnica di Coleman, risolverà brillantemente il problema, con disturbo minimo per il paziente.

In seguito alla liposuzione del doppio mento sono necessari circa quattro giorni per l’eliminazione delle suture. Da quel momento il paziente può regolarmente riprendere tutte le normali attività.

Le incisioni sono molto ridotte, ed inoltre vengono nascoste dalle strutture anatomiche in funzione dell’esigenza di nascondimento delle stesse in seguito all'operazione.



Il doppio mento, ormai l’abbiamo capito, affligge molte persone – oggi anche giovani. Ed è, per altrettante persone, un cruccio che si vorrebbe scacciare senza tanti complimenti e che intristisce ogni volta che ci si guarda allo specchio. Quando ci si pensa, poi, spesso si farebbe qualsiasi cosa per ritornare come magari si era un tempo, ma lo scotto da pagare è assai alto. Oggi, però, grazie al lavoro di un team di ricercatori la chimera di liberarsi dell’incomodo potrebbe divenire realtà, e grazie a una semplice puntura.

L’Agenzia per il Controllo sul Mercato dei Medicinali negli Usa ha approvato un nuovo farmaco iniettabile capace di sciogliere il grasso superfluo nel volto: il suo nome è Kybella. I test preliminari sono stati eseguiti su 2.500 pazienti. Se il “doppio” incomodo è duro a morire, la terapia può essere ripetuta, ma fino a un massimo di 4-6 volte. Il trattamento è rapido e dura meno di cinque minuti.  Si è trovato che è ben tollerabile dai pazienti e dopo l’iniezione basta tamponare con un po’ di ghiaccio applicato localmente.

«La sostanza distrugge letteralmente il grasso, che una volta dissolto sparisce per sempre», spiegano i ricercatori. Il principio attivo è estremamente efficace perché fa esplodere la membrana protettiva delle cellule di grasso. Poi, quel che rimane del grasso viene assorbito naturalmente dall’organismo. Una soluzione pratica, efficace e veloce. Ma che, soprattutto, evita il ricorso al bisturi e alla liposuzione – più costosa, invasiva e pericolosa.


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lunedì 14 marzo 2016

I CALLI



I calli sono piccole e fastidiosissime lesioni che sorgono prevalentemente sul palmo delle mani, sulla pianta dei piedi e tra le dita. Sebbene la causa sia spesso dovuta ad insulti locali ripetuti, come sfregamenti e pressioni eccessive, i calli possono talvolta dipendere da malattie (es. diabete) od intossicazioni da veleni. Estremamente comuni tra giovani, adulti ed anziani, tali lesioni si presentano come ispessimenti dell'epidermide, spesso tondeggianti, dall'aspetto ceroso e traslucido; al tatto, i calli sono ruvidi, rugosi ed irregolari. Quando crescono in determinate posizioni del piede, essi possono causare fastidio, dolore o compromettere perfino la postura e la camminata.

In genere, un soggetto in piena salute che si accorge della presenza di un callo necessita il trattamento podologico solo quando la lesione diviene dolorosa o crea seri disturbi. Nella maggior parte dei casi, infatti, per far scomparire il callo spontaneamente è sufficiente eliminare la fonte di attrito o pressione.
Discorso differente per i pazienti diabetici e per tutti i soggetti che presentano una scarsa circolazione del sangue ai piedi. In simili circostanze, la presenza di uno o più calli potrebbe procurare serie conseguenze al malcapitato; pertanto, l'assistenza di un medico è indispensabile proprio per prevenire possibili complicanze.

I calli e i duroni si sviluppano a causa della pressione e dell’attrito ripetuti.
Le scarpe troppo strette o con i tacchi alti provocano la compressione di determinate zone dei piedi. Con le scarpe troppo larghe, invece, il piede può scivolare e sfregare contro la scarpa. Il piede può anche fare attrito contro una cucitura o un punto mal posizionati nella scarpa.
Indossare scarpe e sandali senza i calzini può causare sfregamenti e attriti sul piede. Anche i calzini troppo stretti o troppo larghi possono causare problemi.
I calli sulle mani possono essere causati dalla pressione ripetuta dovuta all’uso di utensili, al lavoro, in casa o in giardino.

Il rischio di formazione di calli e duroni può aumentare in presenza di questi fattori:

Borsite dell’alluce, dita a martello o altre malformazioni del piede. La borsite dell’alluce consiste nella formazione di un callo osseo nell’articolazione alla base dell’alluce. Le dita a martello, invece, sono incurvate e assomigliano ad artigli. Questi disturbi e altre malformazioni del piede, ad esempio gli speroni ossei, possono causare attriti continui all’interno delle scarpe.
Se si usano gli utensili senza indossare i guanti, si espone la pelle a un attrito dannoso.

I calli e i duroni spesso vengono confusi, ma in realtà sono due disturbi diversi:
I calli sono più piccoli dei duroni ed hanno un centro duro che si estende in profondità, circondato da una zona di pelle infiammata. I calli tendono a svilupparsi nelle parti dei piedi su cui non si scarica il peso, ad esempio sulla sommità e sui lati delle dita, ma possono anche trovarsi nelle zone su cui si scarica il peso oppure addirittura tra le dita. Se vengono compressi, possono fare male.
I duroni di solito si sviluppano sulla pianta dei piedi, soprattutto sotto il tacco o i polpastrelli, oppure sui palmi delle mani o sulle ginocchia. Di norma non sono dolorosi (danno maggiormente una sensazione di bruciore) e possono essere di forme e dimensioni diverse, ma di solito più grandi dei calli.

Per curare i calli e i duroni di solito è necessario evitare le azioni ripetitive che li hanno provocati. Può essere utile indossare scarpe adeguate, usare plantari e guanti e ricorrere ad altri accorgimenti pratici per prendersi cura della pelle.

Se il callo o il durone non scompare o inizia a far male nonostante questi accorgimenti, si può alleviare il dolore grazie a una terapia adeguata:
Il medico taglia la pelle ispessita o pulisce il callo con il bisturi, di solito in ambulatorio. Non provate a tagliare via il callo da soli, perché potreste provocare un’infezione.
Dopo la pulizia, il medico probabilmente applicherà un cerotto a base di acido salicilico al 40 per cento, in vendita in farmacia senza ricetta. Vi dirà con quale frequenza bisogna cambiare il cerotto e probabilmente vi consiglierà di usare la pietra pomice o un tagliaunghie per rifilare la pelle morta prima di cambiare cerotto. Il medico può anche suggerirvi di usare una pomata antibiotica per diminuire il rischio di infezioni.
Se il callo o il durone è causato da una malformazione del piede, il medico potrebbe prescrivervi un plantare su misura (ortopedico) per prevenire le ricadute.
In rari casi il medico potrebbe consigliarvi l’intervento chirurgico per correggere l’allineamento delle ossa che provocano l’attrito.

Usate i cuscinetti protettivi. Queste protezioni, in vendita in farmacia vanno applicate sulle zone in cui si sviluppano i calli e i duroni.
Fate attenzione a usare i callifughi liquidi o i cerotti medicati a base di acido salicilico, perché sono grado di irritare la pelle sana e causare infezioni, soprattutto nei pazienti affetti da diabete e problemi di circolazione.
Lavate le mani e i piedi in acqua tiepida e sapone per ammorbidire i calli e i duroni e rimuovere più facilmente la pelle ispessita.
Togliete la pelle in eccesso, senza tagliarla. Durante o dopo la doccia, sfregate il callo o il durone con la pietra pomice o un asciugamano per rimuovere il primo strato di pelle. Non usate le forbici o il tagliaunghie per tagliare la pelle. Se soffrite di diabete non usate la pietra pomice, perché siete maggiormente soggetti alle infezioni.
Mettete la crema idratante sulle mani e sui piedi per tenere morbida la pelle.
Indossate scarpe comode con i plantari finché il callo o il durone non guarisce. Scegliete calzini comodi, fatti di poliestere e di cotone, perché lasciano traspirare meglio l’umidità rispetto a quelli di solo cotone.

Per prevenire la formazione di calli e duroni possono essere utili gli accorgimenti seguenti:
Se non riuscite a muovere le dita dei piedi, significa che le scarpe sono troppo strette. Fate modificare le scarpe dal calzolaio nei punti dove c’è attrito o dove vi pungono.
Indossate i plantari in feltro o i cerotti non medicati, oppure bendate le zone che fanno attrito contro le scarpe. Potete provare a indossare i cuscinetti che separano le dita oppure a mettere un po’ di lana tra le dita.
Indossate i guanti imbottiti quando usate gli utensili. In alternativa potete coprire le maniglie o imbottirle con il nastro adesivo di carta.




Everyday Roots suggerisce un rimedio della nonna per calli e duroni a base di pane e aceto. Immergete una fetta di pane in una scodella con aceto di vino o di mele, fino a quando la mollica non si sarà ben imbevuta. Utilizzatela per un impacco da applicare su calli e duroni. Fasciate con una garza e lasciate agire a lungo. Oppure applicate un solo pezzetto di mollica e una fasciatura leggera per attutire il dolore mentre camminate.

In un bicchiere mescolate 2 cucchiai di succo di limone e 2 cucchiai di olio d'oliva. Aggiungete a poco a poco del bicarbonato di sodio e mescolate fino a formare un composto cremoso. Applicate sulle zone interessate al momento del bisogno, con una piccola fascia o con un cerotto. Olio e succo di limone ammorbidiscono la pelle indurita. Il bicarbonato contribuisce ad esfoliare la pelle.

Tra gli oli essenziali adatti per la cura dei calli troviamo l'olio essenziale di lavanda e l'olio essenziale di geranio. Sono adatti da applicare sulla pelle già ammorbidita, dopo un bagno caldo o il pediluvio. Massaggiate poche gocce di oli essenziali sulle zone interessate. Poi potrete strofinare con delicatezza utilizzando la pietra pomice. Potrete anche versare qualche goccia di olio essenziale direttamente nell'acqua del pediluvio.

Per ammorbidire la pelle in caso di calli e duroni dedicatevi un pediluvio al bicarbonato. Questo trattamento contribuisce ad eliminare le cellule morte e facilita la guarigione. Versate in un catino d'acqua calda 3 cucchiai di bicarbonato per il pediluvio, oppure massaggiate su calli e duroni un composto formato da 3 cucchiaini di bicarbonato e 1 cucchiaino d'acqua.

Un rimedio della nonna molto utile per ammorbidire la pelle e per facilitare la guarigione di calli e duroni è il pediluvio alla camomilla. Preparate un normale infuso di camomilla, lasciatelo intiepidire e versatelo in un catino con acqua calda. Si tratta di un rimedio utile anche per la sudorazione eccessiva dei piedi.

L'amido di mais (o maizena) è utile sia per prevenire i calli e i duroni, sia per alleviare i fastidi. Lo potrete applicare come se si trattasse del borotalco, sulle piante dei piedi e tra le dita. L'amido di mais assorbe l'umidità e previene le screpolature della pelle. Potete creare un amido profumato versando la maizena in un barattolo di vetro insieme a qualche goccia di olio essenziale di lavanda o di geranio.

Per dedicare un trattamento notturno a calli e duroni, imbevete un batuffolo di cotone con dell'aceto e fatelo aderire alla zona in cui si presenta il problema, con l'aiuto di un cerotto. Lasciate agire per tutta la notte e al mattino strofinate la pelle con la pietra pomice.

Se calli e duroni sono accompagnati da un forte dolore e da gonfiore, applicate sulla parte interessata un cubetto di ghiaccio avvolto da un fazzoletto, o una piccola borsa del ghiaccio, per un azione antidolorifica che aiuterà ad alleviare i fastidi.

Create un composto spalmabile sulla pelle mescolando 1 o 2 cucchiaini di farina di riso con qualche goccia di succo di limone appena spremuto. Applicate sulla pelle, avvolgete con una garza e lasciate agire per tutta la notte per ammorbidire calli e duroni.

Ecco un rimedio sempre alla portata di tutti per ammorbidire calli e duroni. Si tratta del comune sale grosso presente in ogni cucina. Versate due cucchiai di sale grosso nell'acqua calda per il pediluvio e lasciate i piedi immersi per 15-20 minuti. Anche il sale marino integrale o i Sali di Epsom sono adatti. Quando la pelle si sarà ammorbidita, potrete strofinare con pietra pomice.

I pazienti diabetici devono porre estrema attenzione anche ai danni della pelle, in particolare quando le lesioni sorgono sui piedi. Come sappiamo, le alterazioni metaboliche ed i sintomi del diabete si ripercuotono in modo negativo anche a livello dei vasi sanguigni: un eventuale ispessimento della pelle del piede, come ad esempio un callo, rende ancor più difficoltoso il trasporto delle sostanze nutritive alla cute.
La pelle dei piedi di un diabetico non riceve la dovuta irrorazione sanguigna; pertanto la cute, che diviene assai sottile e fragile, fatica a riparare danni e lesioni come i calli.
I piedi di un paziente diabetico richiedono indubbiamente più attenzioni rispetto a quelli di un soggetto sano: la perdita di sensibilità e la cicatrizzazione più lenta - condizioni tipicamente correlate al diabete - possono favorire la comparsa di lacerazioni, ferite e calli che, protraendosi a lungo, potrebbero peggiorare e causare gravi danni come ad esempio ulcere sanguinanti.
Tra le varie complicanze del diabete non possono mancare le deformazioni ai piedi. Di conseguenza, le dita modulano il loro appoggio al terreno, tendono a piegarsi, costringendo il piede a premere ed urtare contro la calzatura in determinati punti. La pelle, assai fragile, è costretta a sopportare anomali carichi di lavoro; pertanto, si sviluppano piccoli calli da pressione, che possono degenerare in pericolosissime ulcere diabetiche sanguinanti. Il problema più grave è che se il diabetico non si rende conto del callo, questo può degenerare in ulcera senza che il paziente accusi alcun sintomo: il diabete, infatti, provocando una riduzione della capacità sensitiva impedisce al soggetto di accorgersi della lesione.

Le infezioni nei piedi di un diabetico costituiscono la principale causa di amputazione degli arti dovuta al diabete (malcurato e/o in fase avanzata) perché: aumento di pressione ed attrito esercitati in un punto del piede, emorragie interne al callo, formazione dell'ulcera diabetica ai piedi, scarsa ossigenazione del tessuto (a causa della macroangiopatia), difficoltà di cicatrizzazione, aumento del rischio d'infezioni batteriche, infezione e cancrena, amputazione.

Anche le piccole lesioni ai piedi come i calli possono essere l'immediata conseguenza di una scarsa attenzione per la propria igiene personale. Il paziente diabetico deve prestare estrema cura ai propri piedi: è dunque d'obbligo almeno un lavaggio al giorno, il cambio quotidiano dei calzini e l'utilizzo costante di creme idratanti ai piedi. Consigliati i calzini in cotone, di buona qualità e senza cuciture. Per la stessa ragione, il piede diabetico deve rimanere asciutto ed il paziente deve controllare la presenza di eventuali arrossamenti, tumefazioni, vesciche, bolle e quant'altro, ponendo attenzione a controllare anche l'eventuale presenza di piccoli calli tra le dita, sotto le unghie o sopra il quinto dito.
I piedi degli anziani dovrebbero essere sempre adeguatamente controllati da una seconda persona, sia questo un familiare od un medico.
La prevenzione dei calli in un paziente affetto da iperglicemia è la migliore arma contro le ulcere diabetiche ai piedi.





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domenica 13 marzo 2016

GUANCE ROSSE


L'arrossamento del viso può essere causato da una malattia, un disturbo o una condizione sottostanti gravi, come shock anafilattico, alcolismo e infezioni. Le complicazioni correlate ad una malattia, un disturbo o una condizione non trattati o mal gestiti possono essere gravi. Inoltre, la presenza persistente di un viso arrossato può avere un notevole impatto sull'autostima e sull'immagine di sé dell'individuo.

I rossori sulle guance sono un problema piuttosto imbarazzante e antiestetico che solitamente interessa solo le pelli molto chiare e delicate. In genere questi rossori compaiono all'improvviso e alla radice possono esserci diverse cause (malattie cutanee, forti emozioni, “intolleranza” al sole...).

Fra le prime cause di arrossamento alle guance sono da menzionare alcuni disturbi e malattie cutanee.
Nei suoi stadi iniziali la couperose (un'infiammazione della pelle dovuta alla perdita di elasticità dei capillari), si manifesta spesso con improvvisi rossori alle guance (allo stadio finale il rossore è permanente e le venuzze, molto evidenti, formano una specie di reticolo).
L'eritrosi, malattia per certi versi simile alla couperose (è causata da capillari deboli e poco elastici), può far arrossare le guance.
La dermatite seborroica è un disturbo che esordisce con arrossamenti alle guance e progredisce con desquamazione della pelle.
La rosacea (o acne rosacea) è un disturbo cutaneo di tipo infiammatorio (è provocato da un’infiammazione delle ghiandole sebacee) che comporta arrossamenti alle guance e acne.

Le persone particolarmente emotive, sensibili e con la pelle chiara sono più predisposte agli arrossamenti delle guance: le emozioni infatti fanno attivare il sistema nervoso simpatico e questo provoca una dilatazione dei vasi capillari e un aumento del flusso sanguigno, con conseguente rossore alle guance. Sono spesso situazioni imbarazzanti o ansiogene (un esame, un colloquio di lavoro...) a causare rossore, ma alle volte anche emozioni positive e piacevoli possono far arrossare le guance.

Le pelli delicate e chiare possono essere interessate da arrossamenti alle guance anche a seguito di un'eccessiva esposizione al sole. I raggi solari infatti fanno emergere i piccoli capillari, che oltretutto vanno incontro a dilatazione.

Alcune medicine (determinati farmaci per il cuore, per la pressione e per il diabete) possono far arrossare le guance perché provocano dilatazione dei vasi sanguigni. Come temporanea conseguenza dell'assunzione di questi farmaci può quindi esserci una tendenza all'arrossamento delle guance. Tuttavia il sintomo di solito scompare dopo un certo periodo, una volta che l'organismo si è assestato e abituato alla medicina.



In alcune persone predisposte l'assunzione di determinati cibi che fanno dilatare i vasi sanguigni può rendere le guance paonazze! Si tratta dei cibi piccanti, di quelli troppo caldi, delle uova, dei formaggi, del cioccolato. Fra le bevande, le sostanze alcoliche fanno spesso arrossare le guance. Possono provocare quest'effetto anche alcuni tipi di conservanti alimentari.

Durante la menopausa le donne possono avere guance rosse perché si verifica un aumento del sangue in tutto il corpo. La causa è dovuta a un momentaneo aumento di alcuni ormoni prodotti da una ghiandola del cervello.

A volte, avere le guance rosse è indice di malattie più o meno serie, come nel caso del lupus eritematoso, malattia che interessa non solo la pelle, ma tutto il corpo, il quale reagisce a una sostanza ritenuta nemica mettendo in atto meccanismi di difesa.
Un’altra malattia è la policitemia, cioè un aumento del numero dei globuli rossi. Se a volte il disturbo è dovuto a una forma di leucemia, spesso la policitemia interessa i forti fumatori con malattie all’apparato respiratorio, come bronchite cronica o enfisema polmonare. In questi casi, l’organismo produce un maggior numero di globuli rossi per avere la giusta quantità di ossigeno di cui ha bisogno.
Anche chi ha la malattia di Cushing è a rischio di guance rosse. Questa malattia modifica l’attività del surrene, una piccola ghiandola poste sopra ogni rene, facendo produrre una maggiore quantità di alcuni ormoni.

In altri casi, le condizioni della pelle che causano l'arrossamento del viso possono essere ereditarie o svilupparsi in considerazione di fattori genetici o dell'avanzare dell'età.

Alcune cause di rossore persistente sono prevenibili mentre altre no. In alcuni casi, l'arrossamento del viso può essere prevenuto praticando una adeguata routine di igiene e protezione della pelle, come l'impiego di detergenti per il viso non irritanti o ipoallergenici e di creme solari.

In alcuni casi, il rossore del viso può essere un sintomo di una condizione grave, come ipertensione o alcolismo. In presenza di rossore inspiegabile, persistente o ricorrente, si consiglia di rivolgersi immediatamente al medico. La diagnosi precoce e il conseguente trattamento della causa sottostante possono ridurre il rischio di insorgenza di complicazioni gravi, come deturpazione o diffusione dell'infezione.




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sabato 12 marzo 2016

LE RUGHE



Una ruga è una piega sulla superficie della pelle. Essa consiste in un cedimento delle strutture cutanee dovuto ad una carenza di collagene, dovuta allo stiramento e all'estensione ripetuti di alcune zone della pelle, in particolar modo del viso. Anche la carenza di elastina, proteina a cui si deve la morbidezza della pelle, ha un certo ruolo. La sua diminuzione causa l'aumento di volume della pelle e fenomeni quali il doppio mento.

In generale le cause delle rughe sono di varia natura: l'età, i fattori genetici, ambientali, costituzionali, esposizione al sole.
Le rughe iniziano a manifestarsi mediamente nella donna tra i 20 e i 25 anni di età; nell'uomo tra i 25 e i 30. Non mancano tuttavia casi di rughe precoci dovute all'eccessiva esposizione solare e all'inquinamento.

Non esiste una terapia efficace a medio termine non chirurgica contro le rughe ed anche la terapia chirurgica non può essere sempre applicata e non può impedire il naturale invecchiamento della cute.

La prima tipologia di rughe ad entrare in scena, spesso già in giovane età, è quella delle cosiddette "rughe di espressione". Poco gradite al gentil sesso, ma spesso apprezzate sul volto maschile, sono dovute alla ripetuta contrazione dei muscoli superficiali, utilizzati - spesso inconsapevolmente - per manifestare le proprie emozioni. Sedi classiche di comparsa sono le zone frontali e perioculari (zampe di gallina). Talvolta tali rughe possono attenuarsi o addirittura regredire spontaneamente al cessare dello stato di reattività psichica che le ha prodotte; più in generale, tendono comunque ad accentuarsi a poco a poco con il passare del tempo, favorite da ogni nuova ed inevitabile contrazione dei muscoli mimici. Non a caso, una volta si consigliava alle donne che volevano prolungare la propria giovinezza di evitare manifestazioni eccessive di felicità o preoccupazioni.

Di solito le rughe più importanti compaiano su zone come viso, mani, collo e avambracci e comunque nelle zone del corpo che vengono più facilmente esposte al sole. Tra le persone con pelle chiara l'esposizione al sole è tra le maggiori cause della formazione delle rughe.

Il sonno è fondamentale per la salute del corpo e per la rigenerazione della pelle. Dormire per almeno 6 o 7 ore ogni notte permette di risvegliarsi rinfrescati e di sentirsi giovani. Ma dobbiamo prestare attenzione alla posizione del nostro viso mentre dormiamo. Dormire sulla pancia o su un fianco potrebbe portare alla formazione precoce delle rughe per via della posizione e della pressione del viso sul cuscino. Gli esperti consigliano dunque, da questo punto di vista, di dormire sulla schiena.




Chi fuma dovrebbe prepararsi alla comparsa di rughe fin dalla giovane età. Il fumo è stato inserito tra le cause di patologie cardiache, ipertensione, malattie cardiache e tumori. Si tratta di malattie che possono essere legate all'invecchiamento, che a propria volta è correlato alla cattiva ossigenazione del sangue e alle tossine a cui il nostro organismo viene esposto. Il fumo causa invecchiamento precoce così come i gesti dei muscoli facciali necessari per fumare una sigaretta portano alla formazione di rughe di espressione. Anche l'esposizione al fumo passivo può irritare la pelle.

L'esposizione ai raggi ultravioletti (UV) è una delle maggiori cause della comparsa di segni di invecchiamento prematuri sulla pelle. Quando ci si vuole esporre al sole a lungo per via della tintarella è bene proteggere la pelle dall'azione dei raggi ultravioletti con prodotti specifici. Ricordiamo che l'esposizione al sole corretta è salutare ed è fondamentale per il nostro organismo, ad esempio per permettergli di sintetizzare la vitamina D.

Il consumo eccessivo di bevande alcoliche è dannoso per la salute generale così come lo è per la pelle che, lo ricordiamo, è un vero e proprio organo per il nostro corpo. Gli alcolici accelerano il processo di invecchiamento e privano il corpo di vitamina A, un potente antiossidante che contribuisce alla produzione di collagene. Gli alcolici inoltre agiscono come diuretici e possono provocare una mancanza di idratazione che a propria volta danneggia la pelle.

Struccarsi prima di dormire è molto importante dato che durante la giornata sul nostro viso si accumulano tracce di smog e sostanze inquinanti. La pelle deve essere pulita e libera di respirare, dunque è bene eliminare anche il trucco per permetterle di rigenerarsi al meglio durante la notte. Dopo la rimozione del make-up possiamo applicare una crema specifica per la prevenzione dei segni del tempo. Scegliamo il più possibile prodotti naturali e ecologici.

Esfoliare la pelle è benefico per rimuovere cellule morte, sporcizia e tossine ma non bisogna esagerare per non esporre la pelle a trattamenti troppo frequenti e aggressivi. Fare lo scrub troppo spesso può deprivare la pelle dei propri oli naturali, delle sostanze protettive amiche della giovinezza, e può lasciare la pelle arrossata e irritata.

Una doccia calda dopo una lunga giornata è un vero e proprio toccasana, ma l'acqua troppo calda a lungo andare può causare problemi alla pelle e può danneggiare la sua barriera protettiva che è fondamentale per la prevenzione delle rughe. Meglio cambiare abitudini e fare docce tiepide per proteggere la pelle e per non irritarla.

Il contorno occhi è una delle zone più delicate non soltanto del nostro viso ma anche di tutto il corpo. Le rughe intorno agli occhi ci fanno sembrare meno giovani. La pelle attorno agli occhi è sottile e può essere facilmente danneggiata dall'esposizione ai raggi UV. Per prevenire le rughe attorno agli occhi non dobbiamo trascurare questa zona del viso. Possiamo prendercene cura con massaggi delicati da eseguire con la punta delle dita. In questo modo attiveremo la circolazione e il ringiovanimento.

Altre zone del corpo in cui possono comparire le rughe sono le mani e il collo. Probabilmente nella nostra routine quotidiana tendiamo a trascurarli. Meglio prendersi cura delle mani e del collo per mantenerli giovani e per prevenire l'invecchiamento. Possiamo utilizzare delle creme idratanti naturali adatte alle mani e al collo. Utilizziamo queste creme per l'auto-massaggio che attiva la circolazione e mantiene al pelle giovane.

La scienza si è preoccupata di ricercare sostanza capaci di limitare la risposta muscolare allo stimolo motorio; è il caso, ad esempio, della tossina botulinica, utilizzata per la sua capacità di "paralizzare" i muscoli lasciandoli in uno stato di completo rilassamento.

La cosmetologia, da parte sua, è alla continua ricerca di sostanze analoghe ma capaci di riprodurre tale effetto in maniera più sicura, dolce e perfettamente reversibile. A questa categoria di princìpi attivi si affiancano cosmetici che tentano di risolvere il problema delle rughe espressive alla radice, donando alla pelle l'elasticità e l'idratazione perduta, stimolando il rinnovamento cellulare ed apportando sostanze utili al processo di rigenerazione (acqua, corpi grassi, acido ialuronico ecc.). Medicina e chirurgia estetica tentano di risolvere il problema proponendo soluzioni che - pur avendo costi ed invasività superiori - risultano in genere maggiormente efficaci. Anche in questo caso possiamo raggruppare i trattamenti disponibili nelle due principali categorie viste per i cosmetici. Da un lato si sfruttano diverse tecniche (sostanze chimiche, vari tipi di laser, microcristalli e radiofrequenze) per stimolare la crescita di nuove cellule, fibre di collagene ed elastina: dall'altro si sfrutta l'effetto riempitivo dato dall'iniezione diretta nelle rughe di sostanze come collagene, acido ialuronico e corpi grassi. La chirurgia estetica, dal canto suo, può intervenire con piccoli interventi chirurgici (lifting), per rimuovere l'eccesso di pelle, correggere le adiposità e lo spessore dei tessuti sottostanti.
Le rughe gravitazionali sono provocate dall'azione sulla pelle della forza di gravità, che ne favorisce la discesa sui tessuti sottostanti. La comparsa di questa tipologia di rughe è favorita dall'atrofia del tessuto adiposo sottocutaneo e dalle alterazioni della struttura ossea che si accompagnano all'invecchiamento.




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venerdì 11 marzo 2016

LA ROSA IN TESTA




Sono punti della capigliatura in cui la direzione o meglio l'inclinazione della fuoriuscita del capello dalla cute fa formare una specie di vortice.

Fanno proprio un onda circolare (hanno proprio la forma di un fiore, una rosellina appunto...) e ...non si riesce proprio a raddrizzarli nemmeno pettinando 1000 volte... quell'ondina cocciuta rimane così com'è!!!!



La rosa in testa è il nemico numero 1 soprattutto delle donne, che non riescono a creare lo styling desiderato a causa di alcune ciocche che prendono una piega differente da quella che vorremmo. Invece di vederlo come un difetto, utilizza la rosa a tuo vantaggio, per renderla un vero e proprio punto di forza e dare un nuovo styling alla tua chioma. Una rosa per esempio, può essere utilizzare per direzionare il ciuffo in modo del tutto naturale.

I capelli intorno alla ‘rosa’ sono anche spessi, crespi e opachi e ovviamente bisogna stirarli. Ci sono prodotti in commercio che ammorbidiscono  definitivamente la struttura (per un paio di mesi) rendendolo docile e malleabile per  asciugatura. Ma quello che si può fare in tutti i casi è sfruttare questa caratteristica e trasformarla in un’alleata per direzionale e volumizzare il ciuffo”.



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giovedì 10 marzo 2016

L'AQUILA



L'aquila è un uccello grandioso al quale gli si attribuiscono numerosi valori e connotazioni. Inoltre, è un simbolo molto importante negli Stati Uniti e sono molti gli americani che decidono di tatuarsi quest'animale sulla propria pelle.

È un elemento molto centrale nella cultura nordamericana, per questo, uno dei primi significati che ci rivela l'animale è la relazione con il patriottismo o con temi strettamente militari. Non solo questo, ma è anche associato, nella società americana come simbolo di libertà .

Per tutta la storia l'aquila è stata considerata un elemento molto importante nelle differenti culture, nella maggior parte di esse aveva una connotazione quasi sacra. Alcune civilizzazioni la associavano al sole o con elementi sacri con significati relazionati alla religione ed alla tradizione. Altre società invece, descrivevano l'aquila come un animale potente, capace di vedere dall'alto tutto quello che accadeva sulla terra. Per altri era un simbolo di forza e destrezza, si pensava che l'animale avesse la capacità di portare fortuna nelle battaglie, infatti era anche associato al trionfo ed alla vittoria.

La tenacia, la velocità di reazione e la capacità di conseguire ciò che vuole, possono essere attitudini e abilità che si adattano perfettamente all'aquila. Per queste ragioni possiamo vedere che, data la grande moltitudine di significati che racchiude questo simbolo, ogni persona che possiede un simile tatuaggio, ha una differente spiegazione per la propria scelta. Ciò che risulta totalmente chiaro è che, tutti i valori che abbiamo visto finora hanno una connotazione positiva, poiché questo animale è sempre stato percepito positivamente dalle varie civiltà durante tutta la storia umana.



A differenza di altri disegni, la figura dell'aquila raramente viene accompagnata da altri elementi (a volte, può comparire insieme alla bandiera americana), dato che il significato è così potente che non necessita di ulteriori figure per dare forza al messaggio trasmesso.

L'aquila è uno degli uccelli più forti e più belli. Questi possono simboleggiare la forza, la luce, la saggezza oppure il potere. Questi sono anche disegni di ispirazione militare o patriottico e possono essere belli in alcune parti del corpo.

Nell’antichità  l'aquila era il Dio Sole, simbolo di luce e forza. L’aquila era usata per rappresentare il dio greco Zeus, il dio più potente fra tutte le divinità greche. Per questo motivo, l’aquila è un simbolo di forza e di potere.

In ambito militare questo simbolo ha una storia molto importante. Come un emblema, è volato sopra i campi di battaglia in tutta Europa. Le legioni romane marciavano sotto le insegne dell'aquila d'argento con le ali spiegate. L'imperatore Carlo Magno ha fatto dell’aquila con due teste il suo emblema, una testa a rappresentare l'Impero tedesco, l'altra il Sacro Romano Impero. L’aquila è diventato così un simbolo patriottico di protezione del proprio Paese. Anche gli agenti di polizia e i vigili del fuoco usano portare questo tatuaggio.

Vi sono vari modi di disegnare questo tatuaggio. Possiamo avere un’aquila in volo ad ali spiegate, oppure un’aquila, con le ali richiuse, pronta a prendere il volo. Se è seduta, può rappresentare il fatto che siete pronti ad agire nella vostra vita. Se l’aquila è già in volo, allora può significare che si sta già seguendo una meta importante nella vita. Si può rappresentare l’aquila con il suo aspetto naturale, ma c’è anche la possibilità di raffigurarlo in stile celtico o tribale.

Il tatuaggio è spesso fatto dal pubblico maschile, sul retro, coprendo gran parte della schiena. Le donne possono scegliere un posto più piccolo, come per esempio la caviglia.




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martedì 8 marzo 2016

LA SPIRALE



Il simbolo della spirale è estremamente complesso ed è usato fin dal Paleolitico; appare nell’Egitto pre-dinastico, a Creta, Micene, in Mesopotamia, India, Cina, Giappone, nell’ America pre-colombiana, in Europa, Scandinavia e Bretagna; appare anche nell’Oceania, ma non nelle isole Hawaii. E’ simbolo di energia e magia. In varie culture è considerata una forza che dà vita. In Cina e in Giappone, le spirali e i vortici sono il centro della forza creativa.
Rappresenta poteri solari e lunari, l’aria, l’acqua, il tuono e il fulmine; è anche un vortice, la grande forza creativa e emanazione. Poiché si espande e contrae, può raffigurare l’intensificarsi e l’indebolirsi della luce del sole, oppure la luna crescente e la luna calante e, per analogia, crescita ed espansione, morte e contrazione, l’avvolgere e lo svolgere; la nascita e la morte. Può anche denotare continuità. Può raffigurare il ruotare della volta celeste, il corso del sole, le stagioni cicliche e la rotazione della terra. Come turbine dell’aria durante le tempeste e movimento delle acque, denota fertilità e l’aspetto dinamico delle cose. Come spira o vortice, viene equiparata alla tromba d’aria e alle grandi forze generative.
Come turbine, è associata al drago ascendente cinese; la spirale e il turbine condividono lo stesso simbolismo soprattutto come manifestazione dell’energia in natura. Spirali, o vortici, sono associati alla tessitura del filo della vita e al velo della Grande Madre, che controlla il destino e tesse il velo dell’illusione. La spirale condivide inoltre il simbolismo del labirinto e del Lusus Troiae. A livello metafisico simboleggia le sfere dell’esistenza, le varie modalità di un essere, il vagare dell’anima nella manifestazione e il suo ritorno finale al Centro.
La doppia spirale raffigura l’aumento e la diminuzione dei poteri solari e lunari oltre che i ritmi alterni di evoluzione e involuzione, vita e morte, ecc. Può anche rappresentare i due emisferi, i due poli, il giorno e la notte, tutti i ritmi naturali, yin e yang, shakta e shakti, il manifesto e il non manifesto, anche la continuità fra i cicli. Simboleggia l’androgino ed è correlata al simbolismo del caduceo, vale a dire l’azione nei due sensi, e al solve et coagula dell’alchimia. In quanto tuono e fulmine e nuvole che portano la pioggia è un simbolo di fertilità. La spirale può anche rappresentare le fiamme e il fuoco, come nel simbolismo celtico.



Nella tradizione Maori denota il principio maschile ed è fallica, anche se e generalmente associata alla vulva femminile in quanto spirale della conchiglia marina. A Creta e a Micene i tentacoli attorcigliati a spirale del polipo sono in relazione alla spirale, al tuono, alla pioggia e all’acqua. In Cina, il Taoismo e il Buddismo talvolta raffigurano la «perla preziosa» o la «sfera del drago» a forma di spirale; la doppia spirale assume il simbolismo yin-yang. La spirale è simboleggiata da tutto quanto ha forma elicoidale: i gusci delle lumache, le conchiglie marine, l’orecchio, i tentacoli del polipo, le corna degli animali, animali come il cane e il gatto che si raggomitolano, il serpente arrotolato, piante che crescono a forma di spirale come l’edera, le pigne delle conifere e le fronde allargate delle felci. E’ anche associata alle orecchie degli dei e dei re, agli animali e ai rettili che portano la pioggia e al serpente Kundalini, arrotolato e addormentato. Déi dei turbini o degli elementi e del movimento, come Rudra e Pushan, hanno i capelli intrecciati in una spirale o a forma di conchiglia. La spirale è anche in relazione con l’ombelico come centro di vita e potere.

Come tatuaggio è molto amato soprattutto dal genere femminile e può essere rappresentato sia nella sua forma più classica sia in modo più articolato con parole e figure posizionate in modo tale da formare una spirale. Simbolicamente richiama il concetto dello Ying e Yang, la ciclicità della vita ed il bilanciamento delle forze opposte.

La spirale nella cultura celtica è un simbolo antichissimo che sta a simboleggiare l'espansione, la crescita e lo sviluppo. Nei suoi molteplici significati la spirale rappresenta l'universo e l'infinito, il sole e il suo movimento e più importante la strada da seguire per andare alla ricerca di se stessi.
Triskel: La spirale della vita che abbraccia la terra. Assume tuttavia altri significati: la triplice manifestazione (forza, conoscenza, amore); dell' unità divina, maschile e femminile; era il simbolo delle tre classi della società celtica (guerrieri, druidi, produttori); rappresentava, anche, l'energia ''in movimento'' di aria, acqua e fuoco, riunite nel centro ''spirituale'' dell'emblema. Nella simbologia più comune celtica esistevano come simbolo la spirale, la tripla spirale (o triskel, tipo la svastica ma con tre braccia arrotondate) e il cerchio, e tutti e tre erano principalmente simboli solari. Per la spirale c'era anche il significato di infinito e rinascita o reincarnazione. Per il triskel c'era anche il significato dell'armonia dei tre mondi (terreno, celeste e aldilà).


Poi i missionari cristiani, o meglio i vescovi inviati soprattutto in Irlanda verso la fine dell'Impero Romano, unificarono i due simboli, creando così la croce celtica, un cerchio con la croce in mezzo, simbolo dell'unione e del compromesso tra il cristianesimo e le tradizioni druidiche celtiche. Peraltro, il triskel come elemento architettonico, simbolico e ornamentale, è presente sulle facciate delle chiese gotiche.
Il simbolo rivela determinati aspetti della realtà - gli aspetti più profondi - che sfuggono a qualsiasi altro mezzo di conoscenza. Secondo Giambico, un mistico siriano del II secolo d.c. fondatore di una scuola neoplatonica, i simboli compiono da sé la loro opera, infatti i simboli parlano direttamente all’uomo, mostrandosi in modo immediato nella loro veste materiale, riportando alla luce il significato essenziale dell’Esistenza, altrimenti nascosto, con l’utilizzo delle semplici parole. I simboli proiettano l’uomo nella dimensione del sacro. Noi siamo abituati a questa esistenza e a questo mondo, non ne sappiamo più vedere le ombre, gli abissi, gli enigmi e ci vogliono ormai degli
spiriti straordinari per scoprire i segreti delle cose ordinarie.




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